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famiglia di fatto

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famiglia di fatto - nei commenti

Con Silvia per Verbania su referendum fusione - 16 Maggio 2018 - 17:56

autocritica mai?
Questo doppiopesismo rende poco credibili “certi pulpiti”. Personalmente ho scritto molto sulla fusione tra Verbania e Cossogno, e la mia tesi è sempre stata quella che era un progetto da fare ma da fare seriamente, ho spiegato per tempo che il referendum che oggi è evidentemente fallito, fosse uno spreco di denaro pubblico. Ma mi spiegate, se i vantaggi strombazzati tardivamente da Marchionini e i suoi , fossero davvero così elementarmente positivi e a senso unico, perchè si è dovuti arrivare fino a un referendum inutile? Perchè un politico, eletto e con una delega amministrativa, a fronte di tanti vantaggi , deve sottoporre una linea di indirizzo tanto complessa a persone che hanno famiglia, lavoro e impegni vari e che li hanno delegati per amministrare al meglio, di stare a casa una Domenica, documentarsi e votare per qualcosa che ti dicono abbia solo vantaggi? ma non potevano far che farla? La verità è che la questione è ben diversa. La democrazia diretta, quella che legittimamente propongono i 5 stelle , vedrebbe benissimo che su temi di questo tipo si facciano referendum (senza quorum), e la cosa ha una sua logica , ma qui si confonde il non volersi far carico di responsabilità di scelte , con la partecipazione. Una politica seria, quella che vorrei, avrebbe iniziato da tempo a strutturare un progetto sulle convenienze di una fusione, ci avrebbe detto quale visione si perseguiva, ci avrebbe parlato di Cicogna e del suo futuro, avrebbe valorizzato esempi che già esistono vedi il progetto nato a Caprezzo di pirogassificazione e manutenzione dei boschi . Ma nell’era di Marchionini , nulla di tutto ciò, ci sono dei soldi? ok, tanto basti, ma facciamo finta che scegliete voi… (peccato che non ha fatto i conti col quorum). Particolarmente significativo (politicamente) poi, non è tanto la mancanza del quorum a Verbania (lo sapevano anche i sassi che non ci sarebbe stato), ma la vittoria dei NO a Cossogno, paese dove Marchionini è stata Sindaco e dove evidentemente se la ricordano bene… Cosa accadrà ora? Se fossimo un paese serio, con una politica seria, ci sederemmo a un tavolo e ricominceremmo da capo a valutare pro e contro di una fusione, lo faremmo in un ottica di lungo periodo e non in una logica di finanziamenti e diremmo a politici come Marchionini e tutti i suoi uomini di paglia, che hanno fallito miseramente, e che possono anche lasciare spazio a persone più motivate e meno indottrinate. Certamente vedere i meschini propositori dell’astensionismo come seria posizione politica salire in cattedra è fastidioso, come è fastidioso vedere politici oggi in un comitato e domani in quello opposto, a tutti loro voglio dire che mi fanno pena. Certo, il fatto che lo dica uno che a questo referendum si è consapevolmente astenuto può sembrare strano, ma una cosa è raccontare il proprio percorso e le proprie ragioni (e questo è ciò che io ho fatto e con fastidio ho scelto di astenermi dopo aver provato a fare proposte alternative raccontate anche in molti post e articoli), altra cosa è “bullarsi” per una vittoria più facile che scontata, una pseudo vittoria che mette ancor più nell’angolo una politica infinitamente debole. In tutto ciò , chi perde male e ha ancora il coraggio di dire che è colpa degli altri, forse dovrebbe pensare di più e meglio alle cose che scrive e all'opportunità di scriverle.

Ordinanza contro i botti - 28 Dicembre 2017 - 18:33

Re: Re: Re: Sarà...
Ciao robi o forse ti riferivi a quelle vetuste teorie catto-comuniste? Strano, perché nella nostra destra non vedo un solo esponente di spicco che abbia una sola famiglia! Proprio così, più di una, di fatto o non, proprio come quei non occidentali che vogliono combattere.... Comunque non sapevo che le famiglie allargate sono un valore democratico-occidentale, buono a sapersi, ne terrò conto.

Veneto Banca e Intesa San Paolo - 29 Giugno 2017 - 18:56

Re: Re: Re: Risparmiatori
Ciao robi, hai fatto bene a citare il caso di tuo padre che è diverso e certamente non rientra nella mia categoria semplificatoria di sempliciotti&creduloni. Ci sono stati due momenti. C'è stato il momento delle banca popolare del territorio dove appunto i vari attori territoriali volevano entrare nella "grande famiglia" anche per ottenere condizioni riservate ai soci. C'è stato un momento successivo dove invece venivano fatti comprare ai consumatori prodotti finanziari sconsiderati.

Veneto Banca e Intesa San Paolo - 29 Giugno 2017 - 06:37

Re: Re: Risparmiatori
Ciao Hans Axel Von Fersen dici inesattezze e non conosci le cose. Molti degli azionisti sono correntisti gabbati in buona fede. Mio padre di 80 anni non voleva speculare quando gli hanno offerto di diventare socio con un taglio minimo di 8.000 euro. Non ne aveva bisogno. Lo ha fatto perché si sentiva parte di una famiglia. Tanto quanto i soci Coop o di altre realtà. Non di certo per speculazione o rendita parassitaria. Mettetevi in testa che i veri speculatori sono piccolissima minoranza. Il resto sono onesti cittadini ingannati per ingenuità. Non tollero più questi discorsi offensivi da chi non conosce le cose. Chiaro?

Fenomeno immigrazione: le proposte del movimento 5 stelle e un aiuto agli italiani - 1 Maggio 2017 - 13:06

Tanto per essere chiari
Non avrei voluto mai dire ciò che sto per dire, ma lo faccio sperando di far capire che non parlo a vanvera.Appartengo ad una famiglia che ha avuto al suo interno il dott. Fortunato Fasana, medico missionario laico, in Cina fino all'avvento dei comunisti di Mao quando è dovuto rocambolescamente fuggire, poi a Taiwan, per lunghi anni in India ove ha fondato anche degli ospedali, in Uganda ed in Kenia. basta digitare il suo nome in internet e ne saprete di più; a lui è dedicato il centro di medicina attiva di Cannobio; in ogni caso non farebbe male a molti leggere il suo libro "Al dilà delle nuvole". E' mancato qualche anno fa, ma con lui ho avuto modo di conversare a lungo. Mi onora della sua amicizia un sacerdote piemontese che, ancora giovane, ha lasciato comode parrocchie e prebende annesse per passare la sua vita da missionario in Burundi; conservo amicizia con due suore originarie delle nostre zone, che hanno trascorso buona parte della loro vita come missionarie in Brasile, vuoi con le polazioni primitive vuoi nelle favelas, nel mio piccolo quando ho potuto non fatto mancare loro il mio sostegno anche economico.Ma tutti loro mi hanno sempre detto una cosa che, visto le loro esperienze in diverse parti del mondo, ritengo abbia un grande fondamento: eradicare dal loro tessuto originario queste persone anche se sono loro a chiedercelo, alla lunga è uno dei più grossi errori che si possano commettere perchè si finisce con il distruggere il frutto di etnie millenarie. Qundi, chi dice che certe poplazioni vanno aiutate sicuramente ma là dove sono nati è sacrosanta verità.

Spadone: SS34, SS33, basta! - 31 Marzo 2017 - 16:39

Re: la ricongiunzione degli immigrati.....
Ciao lucrezia borgia Condivido in pieno, aggiungerei alcuni dettagli in particolare sulla separazione. I Governi che si sono succeduti ha trasformato molte prestazioni assistenziali in previdenziali. Si pensi agli assegni sociali, alle voci relative ai disabili di diverso tipo, alla cassa integrazione, alla mobilità, all’integrazione al trattamento minimo e così via. Sin dal 1989 ( legge 88) il legislatore ha cercato di separare, all’interno del bilancio INPS, la previdenza dall’assistenza, istituendo una speciale gestione dei trattamenti assistenziali (GIAS) da finanziarsi a carico della fiscalità generale. La GIAS tuttavia non riguarda solo le prestazioni assistenziali ma anche talune previdenziali, non coperte correttamente dai contributi versati. Pochi esempi su tutti: le pensioni dei coltivatori diretti, le pensioni d’invalidità ante 1982, l’integrazione al trattamento minimo. Voce che, da sola, vale oltre 13 miliardi di euro e che deve essere inequivocabilmente iscritta all’assistenza. http://infoprevidenza.it/welfare-sanita-assistenza-e-previdenza/ Per quanto riguarda gli immigrati, personalmente sarei per pari diritti solo nei confronti di chi ha versato regolarmente per almeno 10 anni. Perché gli abusi sono tanti. Pur avendo fatto ritorno ai loro Paesi di origine, o essendosi assentati continuamente dal territorio nazionale per periodi da uno a cinque mesi (perdendo così i requisiti per il beneficio), 331 lavoratori (bengalesi ) percepivano indebitamente l'assegno mensile di 800 euro. Mentre tutti li credevano in Italia loro se ne erano andati (di nascosto) già da un po' con in tasca la pensione sociale mensile. I truffatori sono 174 immigrati di diverse nazionalità con un età superiore ai 65 anni. Ciascuno di loro avrebbe continuato a percepire una pensione mensile di 450 euro. Nei fatti, un immigrato, per avere l’assegno, deve aver compiuto «65 anni e 3 mesi di età» e trovarsi in uno «stato di bisogno economico». Poi, gli basta avere un famigliare che sia titolare del «permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo» e abbia «residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio nazionale». Rispettate queste condizioni, il gioco è fatto: lo Stato gli elargirà una pensione di 448,51 euro mensili per 13 mensilità (cifra aggiornata a inizio 2015). Più o meno è l’importo di una pensione minima di un lavoratore italiano. Solo che lo straniero non ha lavorato né versato contributi qui. I controlli per accertare che abbiano soggiornato stabilmente, ovviamente non ci sono. Da non sottovalutare la comunità cinese Prato avrà pure una storia di tolleranza (toscani e meridionali sono fifty fifty), riesce a far convivere 110 etnie diverse ma la misura ora sarebbe colma. Nelle ultime settimane sono arrivati in Comune 240 esposti: il pronto soccorso dell`ospedale è intasato da cinesi che non hanno medico di famiglia e si rivolgono lì per qualsiasi disturbo. Quindi ribadisco dopo 10 anni di lavoro regolare i Italia per me pari sono, ma diversamente dubito siano un vantaggio per le casse Inps e della sanità

Manifestazione del 21 marzo: viabilità fortemente modificata - 22 Marzo 2017 - 14:13

gli eroi antimafia ed il saccente Andrè
-....già ma che c...o ne sapete voi di chi era Peppino...- eccolo il solito saccente Andrè che pensa di essere l'unico erudito o quantomeno informato e considera tutti gli altri ignoranti: la solita spocchia sinistrorsa. Ma lasciamo perdere che tanto raglio d'asino in ciel non sale. I veri eroi dell'antimafia/'ndragheta/camorra/sacra corona unita ecc, non sono i personaggi che ieri hanno fatto la loro sfilatina ben protetti recitando le loro scontate litanie e poi sono tornati nei loro lontani ed accoglienti nidi: i veri eroi antimafie sono i tanti cittadini calabresi, siciliani, campani, pugliesi, onesti (e ce ne sono tanti, credetemi) che tutti i giorni restano al loro posto attaccati alla loro terra, alle loro origini, alle loro tradizioni, al loro lavor in terra o sul mare e che ogni giorno si sforzano di convivere come possono, non collaborando con certa gente, ma che sono obiettivamente impossibilitati a mettersi di traverso perchè quelli non ci pensano un secondo a fare la pelle a te, ai tuoi figli, a tutta la tua famiglia, quei cittadini che non hanno alle loro spalle una scorta h24, che semplicemente subiscono perchè ribellarsi potrebbe essere ferale per chi amano.Eroi sono quelle forze dell'ordine che ogni giorno rischiano la pelle per difendere i loro conterraei onesti. Tutte cose che tipi come Andrè non possono capire perchè di certe realtà hanno solo sentito parlare a distanza ma non le hanno mai constatate direttamente.E allora via con le sfilate, le bandiere, i coretti e gli slogan: e le mafie si sganasciano dal ridere.

Nuovo Direttore Sanitario al Muller - 7 Marzo 2017 - 09:26

Caro gris
Prima di tutto mai dire mai, perché nelle situazioni bisogna trovarsi, probabilmente nemmeno le persone che si sono schiantate con l'aereo sulle montagne avrebbero mangiato carne umana ma però l'anno fatto. Ma torniamo a noi anch'io penso che non vorrei mai mettere i miei genitori in una casa di riposo, primo perché costano moltissimo e non me lo potrei permettere ,e secondo che è chiaro che le persone stanno meglio nell'ambiente in cui sono vissute vicino alle persone che amano. Sig. gris lei probabilmente può permettersi i suoi ragionamenti altre persone no ma fortunatamente ognuno fa quello che può. Per dovere di cronaca mi ha detto un mio amico che per sua madre alla sacra famiglia pagava 2800 euro al mese, come vi sembra come cifra ??Il fatto è che le famiglie sono abbandonate a se stesse e alle loro possibilità economiche. A dimenticavo non guardo mai rete 4 .

Lega Nord su aggregazione di Cossogno - 12 Febbraio 2017 - 18:02

comodo io,comodi tutti
"io vivo a Vignone, e non capisco quale utilità possa avere un comune come Vignone, visto che io e la mia famiglia, di fatto viviamo e gravitiamo su Verbania". caro Maurilio,non vorrei darti un dolore ma ti avviso che il mondo non gira solo attorno a te. sono lieto che vi troviate bene a Verbania,ma ti assicuro che la stragrande maggioranza di chi vive nei piccoli comuni 8specie in montagna) l'utilità la capisce benissimo. quando qui abbiamo un problema,chiamiamo sul cellulare il vigile (ovviamente unico) che 24/7 in qualche modo si attiva e insieme troviamo il modo di risolvere la cosa. se il sabato mattina dovessi chiamare il comune "agglomerato" (nel mio caso sarebbe a circa 20 km,peraltro),nella migliore delle ipotesi mi manderebbero qualcuno forse il lunedì,sempre che capiscano da dove chiamo...

Lega Nord su aggregazione di Cossogno - 11 Febbraio 2017 - 20:13

Re: Re: Già oggi...
Ciao paolino io vivo a Vignone, e non capisco quale utilità possa avere un comune come Vignone, visto che io e la mia famiglia, di fatto viviamo e gravitiamo su Verbania, scuola, lavoro, sport, cultura, divertimenti. Non vedo e non ho mai visto particolari vantaggi, e non vedo particolari servizi...ma sarò io che vedo e vivo le cose in modo diverso... Saluti Maurilio

118 i dati di attività in Piemonte - 18 Dicembre 2016 - 16:07

x Gris
Solo per puntualizzare: quindi, secondo il suo punto di vista il problema di base è che io attaccherei i 7 stipendiati; ma ha letto bene ciò che ho scritto, perchè dalla sua risposta mi pare che lei abbia compreso ben poco; allora le chiedo: che mi dice di quei 5 dipendenti, 3 dei quali con famiglia, che hanno perso il lavoro perchè il cartello di quelle che lei definisce associazioni di volontariato, ha fatto una guerra spietata al titolare della società di servizi dove lavoravano, una società seria che pagava il dovuto e non camuffata da onlus per baypassare il regime fiscale), perchè, nonostante fosse un privato e come detto, pagava le tasse, aveva tariffe inferiori alle loro e quindi lo vedevano come un minaccioso concorrente (e questo sarebbe lo spirito del volontariato?), lo sa che alcuni di questi lavoratori sono ancora alla ricerca di un impiego e si stanno facendo aiutare dai famigliari a tirare avanti? Ah è vero, questi lavoratori non fanno testo perchè parte di una categoria inferiore. Inoltre, io non ho attaccato i lavoratori ma il sistema che fa girare una marea di denaro inutile, perchè il motto che vige, purtroppo, è, "mungiamo la vacca tanto pagano i pecoroni, cioè il POPOLO, che sanno solo brontolare ma poi stanno nell'angolo a cuccia". Un ultima cosa, forse le è sfuggito che io difendo il volontariato, quello vero non quello del business. Buona giornata anche a lei.

"Sì" al casellario d'obbligo per lavorare in Svizzera - 13 Novembre 2016 - 10:14

Re: Sempre per Lady
Ciao lupusinfabula. Non ho mai giudicato tossici gli amici che da ragazzi si facevano canne e ora sono medici, avvocati, insegnanti, panettieri e cmq degni padri di famiglia. Sul casellario non c'è scritto il reato ma si o no. Sai chissenefrega col numero di richiedenti che c'è, stare a guardare di che reato si e' macchiato il richiedente lavoro. Poi. Per fortuna, si, che Verbania e' una cittadina tranquilla. Ho fatto l esempio perché me l hanno chiesto. Poi ognuno resti della sua idea. (in italia il casellario lo chiedono tante aziende, lupus. Stai tranquillo che il ragazzo trovato con le dieci canne in tasca all Esselunga o a consegnare la posta non lo prendono. Per la tua tranquillità).

LegalNews: Definizione agevolata delle cartelle Equitalia - 12 Novembre 2016 - 09:20

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Bene
Ciao Maurilio Mau ultima replica... Esempio 1: mi citi il caso di una ditta che ha o un solo cliente o che ha tutti i clienti insolventi. Un solo cliente: esistono ma sono molto rare Più clienti ma tutti insolventi: difficile, il tasso di insolvenza è inferiore al 10%. In ogni caso mi stai dicendo che questa ditta non è riuscita nemmeno ad incassare soldi nei 2 anni successivi che avrebbe potuto usare per pagare le tasse arretrate. Il tuo esempio è di una ditta già stracotta anche senza equitalia, non sta incassando da nessuno! Uso il tuo esempio per far notare che il ladro non è equitalia che chiede il 2 o 4% (io ricordo il 3 o 6%) ma l'agenzia delle entrate che dopo un anno ha raddoppiato l'importo. Loro la chiamano multa, io la chiamo interessi del 100% peggio del peggior cravattaro. Il problema non è equitalia ma agenzia delle entrate. Esempio 2: anche in questo caso azienda stradecotta. È il libero mercato. Se la tua azienda non è redditizia, chiudi. Con la scusa di avere dipendenti non si può tenere in vita aziende di fatto fallite, fuori mercato. I tuoi esempi comunque li faccio rientrare nel 5% di casi umani. Il 95% dei casi sono di aziende o persone evasori cronici che non avevano alcuna intenzione di pagare le tasse. Ora un esempio te lo faccio io: famiglia di Pallanza con una piccola attività. Vivono nella ricchezza: villa, macchinoni e mega viaggi. Mi ero sempre chiesto come potessero fare tutti quei soldi con una piccola attività. Dopo qualche anno villa all'asta perché non avevano pagato le tasse. X lady Oscar: le cartelle pazze vengono cancellate d'ufficio o dai giudici. Qui si parla di cartelle "sane"

Vandali al Maggiore di Verbania - 19 Luglio 2016 - 13:26

espressionismo
Giovani talenti che sentitisi ispirati dal luogo, mettevano a frutto cio' che la societa', la scuola,la famiglia gli ha insegnato: il vuoto; il nulla e lo zero assoluto. Al sindaco chiederei semplicemente di far pagare i danni alle famiglie perche' per l' educazione ci sono le famiglie convinte di aver fatto proprio un buon lavoro.

Vandali al Maggiore di Verbania - 19 Luglio 2016 - 07:04

Teatro
L'educazione dei nostri figli parte da lontano. Responsabilità dei genitori,scuola societa'. Vado sul pratico. Sono anziana. Confino con una scuola materna. Gli insegnanti non salutano(saluto prima regola del rispetto), i genitori che accompagnano men che meno, i bambini va da se' che neppure ti degnano di un grazie quando riconsegni un gioco volato nella mia proprieta'. Un docente mi ha fatto rilevare che la scuola insegna le regole la famiglia l'educazione. Andiamo bene io delego te, tu deleghi me e in questo contesto - nell'illusione che qualcuno insegni l'etica del cittadino- crescono ragazzi allo sbando a cui nessuno ha mai insegnato che la cosa pubblica e' anche mia, che mamma e papa' pagano le tasse x il suo funzionamento e che ho il sacrossanto dovere di rispettarla e tutelarla!

Campagna non t'azzardare, a chi rivolgersi per un aiuto - 19 Giugno 2016 - 23:54

Re: x le famiglie
Ciao lady oscar,il gambler se ne strafotte della famiglia,anzi,come per l'alcolismo o la droga,nella stragrande maggioranza dei casi tende a nascondere il fatto,come nell'alcolismo e nell'uso di droghe.......per non parlare poi delle famiglie''consenzienti ed accondiscendenti'',quando il gambler vince e porta a casa cash di cui la famiglia usufruisce............chiedete a qualsiasi giocatore,vi raccontera'......''ho regalato un cellulare a mia moglie,ieri ho vinto,e' venuta con me ed ha scelto il piu' bello'''......questo e' il classico esempio....provare per credere........e via dicendo........

Morto Renato Bialetti, il papà della Moka - 12 Febbraio 2016 - 11:43

Re: sara^'
Ciao Max Lavecchia infatti,i n Italia, non ci sono molte più aziende che producono tazze dei cessi!!!! Resta il fatto che: - Renato Bialetti ha fatto grande quella che era la piccola azienda del padre! - E' stato un innovatore, perchè è stato uno primi ad applicare il principio del bello e del valore della marca ad oggetti semplici e di uso quotidiano unito ad un grande impegno nella comunicazione d'impresa. - Se ne è andato in pensione, ad una giusta età, è morto a 93 anni, ha venduto 30 anni fa, credo giusto che uno a 63 anni si ritiri dal lavoro, indipendentemente dal fatto che possieda una Rolls o solo un'utilitaria. Immagino anche che la famiglia non fosse particolarmente interessata a proseguire l'attività in un mercato difficile. - quelli che sono venuti dopo, avevano altri interessi o altre capacità, trovo, purtroppo, naturale che un imprenditore di Brescia non sia troppo interessato al Cusio. - il fatto che si producessero 6.000.000 di caffettiere non significa nulla, se il mercato non è disposto a riconoscerti margini maggiori (per esempio quello che accade all'Alessi, ma anche al Crodino). Se ipotizzo, ma so di essere molto largo, un margine industriale unitario medio di 2€ a caffettiera, parliamo di 12.000.000€, e sono stato largo! Se penso a cosa costa un minuto di spot in TV o una pagina di pubbllicità in una rivista di tendenza, vediamo che 12Mln, non sono granchè... Il problema, caro Max, non è tenere le fabbriche nel VCO, ma far si che chi produce nel VCO, ma questo vale in generale per tutta l'Europa, sappia produrre beni e servizi di valore, beni e servizi che i mercati emergenti comprimo proprio perchè italiani, o europei in genere. Purtroppo le caffettiere e padelle non sono tra questi prodotti! Saluti Maurilio

Zanotti, Brignoli e Grieco: pro e contro privatizzazione crematorio - 20 Gennaio 2016 - 22:12

per Aurelio
Vedo che non ha colto appieno la battuta sulle centrali nucleari britanniche. Cercherò di spiegare in altro modo ma non posso, qui, fare disegni. L'accostamento, se pur fuori scala, voleva mettere attenzione sul fatto che il privato investitore mira alla pecunia (soldi, ricavi) e dove non se ne può fare o addirittura si rischia di perderne (pensi ad una fuoriuscita radioattiva) non si presenta nemmeno. NEL NOSTRO PICCOLO, invece, è addirittura l'imprenditore che fa la "proposta indecente" alla P.A. per accaparrarsi un servizio, non essenziale, ma che rende meglio di una qualsiasi altra azienda. E la P.A. senza grosse perplessità cede istantaneamente alle lusinghe. Ora, al di là dei conteggi, delle congetture e delle regole studiate alla facoltà di economia. Cedereste la Vs. azienda per quattro soldi quando la stessa è capace di produrne il triplo/quadruplo (e non è un'invenzione i bilanci parlano chiaro) solamente mettendoci un po' di impegno??? A quanto pare la politica, se così si può chiamare, ha ritenuto di si. Contrariamente a quanto pensa il "buon padre di famiglia". Non serve disturbare citazioni economiche o schemi imparati all'università, l'azienda "crematorio" non è da inventare ne da inserire nel mercato, e questo è un dato di fatto. Produce già un reddito e questo è pure ben assestato e ripetuto negli anni. Non serve quindi speculare su manutenzioni ordinarie/straordinarie etc..etc..etc...serve invece comprendere che la gestione pubblica è necessaria per garantire un servizio ai cittadini al di sopra di ogni sospetto di tipo speculativo. Per quanto concerne la parte ambientale....beh che dire....anche loro sono sottoposti a controlli come del resto anche le Aziende limitrofe: Plastipak e Betteo Rottami. Che sinceramente di emissioni ne hanno di gran lunga di più.

Minore: aiutare famiglia in difficoltà - 12 Gennaio 2016 - 07:28

Aiuti alle famiglie in difficoltà
Prendersi umanamente a cuore anche di un singolo caso di disagio famigliare, come quello su citato, merita grande rispetto. Detto questo, sono comunque a ribadire che questo tipo di problematica sociale è veramente una piaga che si sta allargando a macchia d'olio ad una velocità incontrollabile. Sono anni che la mia organizzazione dona detratte alimentari a persone e famiglie indigenti, certo quello che noi facciamo non è risolvere un problema di disagio ma è comunque mettere una semplice pezza a queste "ferite", all'apparenza invisibili ma in realtà molto profonde e dolorose. di tristi storie come quella raccontata ne abbiamo purtroppo viste e ne vediamo quasi quotidianamente, ma è però possibile trovare delle soluzioni, ad esempio aiutare e sostenere organizzazioni come quella che rappresento e cambiare molte procedure sull'assistenza e la sussistenza verso queste fasce sociali deboli, altrimenti, coll'andare del tempo, vedremo dei veri e propri sfaceli in molte famiglie. Quindi, grazie signora Migliore per quello che ha fatto per questa famiglia! con stima.

Fronte Nazionale su fatti di Colonia - 10 Gennaio 2016 - 17:25

Anch'io non capisco
Anch'io non capisco come, anche di fronte a fatti più che evidenti, i paladini dell'accoglienza mondiale senza alcun filtro, si ostinino a non voler accettare la realtà e cercano di mischiare le carteed alzano cortine fumogene parlando di ex morosi, padri, cugini,amici di famiglia, conviventi che con i fatti di Colonia e di altre città non c'entrano nulla. Anch'io non capisco come mai ancora un a volta ci siè accaniti con l'ultimo della fila, il capo della polizia di Colonia costretto alle dimissioni e si finge di non capire che tali situazioni le ha create chi ha voluto e si è fatto bello di un'accoglienza aperta e senza alcun filtro preventivo.
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